Nevi di Sutton: come riconoscerli
SALERNO
I nevi di Sutton furono descritti la prima volta nel 1916 dal dermatologo americano Richard Lightburn Sutton, come leucoderma centrifugo acquisito. Essi sono dei normali nevi melanocitici, circondati da un alone di depigmentazione (fenomeno di Sutton).
Questi nevi sono di tipo benigno, vanno spesso incontro a regressione e talora possono scomparire completamente, lasciando un alone bianco. Questo fenomeno è dovuto al fatto che i melanociti della pelle intorno al nevo, sono distrutti gradualmente dall’accumulo di cellule chiamate linfociti. Nella maggior parte dei casi, il fenomeno di Sutton è isolato e a decorso benigno, ma in alcuni casi si può associare a vitiligine (presenza di chiazze bianco latte sulla pelle).
Un controllo dei nei mediante lampada di Wood e dermatoscopia a epiluminescenza (cosiddetta mappatura dei nei) è importante perché in casi molto rari è stata riportata l’associazione tra nevi di Sutton e melanoma metastatico. Dopo la scomparsa del nevo, anche l’alone bianco residuo tende man mano a scomparire ma la repigmentazione spontanea, può impiegare anche anni.
Il fenomeno di Sutton è più frequente nel bambino e nell’adolescente e l’alone può raggiungere talora diversi centimetri di diametro. La visita dermatologica serve essenzialmente ad escludere eventuali patologie associate come vitiligine e melanoma.